giovedì 11 ottobre 2018




Volevo scrivere qualcosa per farmi conoscere un po’, per descrivermi al meglio. Poi mi sono resa conto che le parole non mi vengono non perché siano troppe, ma perché non ci sono proprio.
    Una volta, tanto tempo fa, vidi un film di nome “Bandslam”, in cui c’è questo ragazzo piuttosto sfigato, Will Burton, che ha per amica una certa Sa5m (il 5 è muto) che però comincia a trascurare per dar retta a un’altra ragazza, Charlotte. E allora, con la scusa di un progetto a coppie per la scuola, Sa5m paragona Will a uno specchio, insinuando che lui assuma l’aspetto – le aspettative – della persona che ha di fronte per farsi ben volere. Un tipo senza personalità, insomma. 
    Ecco, io mi sento spesso uno specchio. Ci sono momenti in cui sono fiera di me, in cui penso “Wow, non credevo di essere così, mi piace!”, ma sono altrettanti i momenti in cui mi sento un guscio vuoto. In cui mi fermo a pensare: “E adesso cosa dico? Come faccio a catturare l’attenzione di qualcuno? Come posso restare impressa nei ricordi della gente?”.
    Per lo più, strafaccio. Comincio a dire stupidaggini, divento pungente o, al contrario, mi chiudo e lascio che a colpire sia la mia totale inutilità. Altre volte, semplicemente, lascio perdere il mio intento e mi comporto normalmente. Decido che non m’importa di cosa penserà chiunque io abbia di fronte. Penso: “Sono così, ti sta bene? Vuoi ricordare un particolare di me? Sta a te trovarlo. Sempre che ci sia”.
    Ho aperto questo blog perché voglio cercare di capire in prima persona se quel particolare ci sia. Voglio conoscermi, voglio aprirmi, voglio scrivere senza pensare troppo, senza costruirmi un discorso come faccio ogni.dannata.volta. Non sarà facile, di questo ne sono sicura. Per niente. Ma sono molto più brava a esprimermi dietro un computer che parlare di persona.
    Per cui, questa sono io. Chiamatemi Neve, se vi va. Oppure K.

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